Epifania

Nell’omelia della Messa per la Solennità dell’Epifania del 6 gennaio 2023, Papa Francesco ci chiede di metterci in cammino.
“Come una stella che sorge, Gesù viene a illuminare tutti i popoli e a rischiarare le notti dell’umanità”, “anche noi oggi ci chiediamo: ‘Dov’è il Re dei Giudei che è appena nato? Qual è il luogo in cui possiamo trovare e incontrare il nostro Signore?


Nei Magi è innanzitutto “l’ansia della domanda”: “Dov’è colui che è appena nato? “Il cammino di fede inizia quando, con la grazia di Dio, facciamo spazio all’ansia che ci tiene svegli”


Le nostre società agiscono spesso come “tranquillanti dell’anima”. Per “calmare le nostre preoccupazioni e spegnere queste domande; dai prodotti di consumo alle seduzioni del piacere, dai dibattiti spettacolari all’idolatria del benessere” “tutto sembra dirci: non pensare troppo, lascia perdere, goditi la vita!”.


I Magi non si fermano alla contemplazione, “si avventurano in un viaggio rischioso che non prevede in anticipo percorsi sicuri o mappe definite”.
“Senza un cammino continuo e un dialogo costante con il Signore, senza l’ascolto della Parola, senza la perseveranza”, la nostra fede non può crescere, dice il Santo Padre. “Da Abramo, che si mise in cammino verso una terra sconosciuta, ai Magi che si mossero dietro la stella, la fede è un viaggio, un pellegrinaggio, una storia di partenze e di nuovi inizi”. Non dobbiamo imprigionare la fede “in una devozione personale o confinarla tra le mura delle chiese, ma va portata fuori, vissuta in un costante cammino verso Dio e verso i fratelli”.