Comunicato: La CVS decide misure immediate

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I risultati del progetto pilota dello studio storico indipendente commissionato all’Università di Zurigo dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), dalla Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) e dalle Comunità religiose cattoliche della Svizzera (riunite nella KOVOS), presentati alla conferenza stampa dello scorso 12 settembre, hanno rivelato un gran numero di casi di abusi commessi in seno alla Chiesa cattolica negli ultimi 70 anni. Questi casi rappresentano l’incommensurabile sofferenza vissuta da molte persone e da coloro che le circondano.

Sconvolti da questi risultati, i vescovi svizzeri hanno istituito misure concrete, in occasione della loro assemblea plenaria di tre giorni, conclusasi mercoledì 20 settembre a San Gallo, per rafforzare le modalità di ascolto delle vittime e per fornire sostegno e giustizia alle famiglie coinvolte. I tre presidi di CVS, RKZ, KOVOS hanno già deciso cinque misure immediate basate sui risultati del progetto pilota e sono congiuntamente responsabili della loro attuazione.

1. Ordinare il proseguo dello studio

Lo studio nazionale sarà proseguito nel 2024-2026 da Monika Dommann e Marietta Meier, le ricercatrici e storiche dell’Università di Zurigo che hanno condotto lo studio pilota. Il finanziamento è già stato predisposto e i contratti sono stati firmati dai tre committenti.

2. Creazione di un centro nazionale per ricevere le denunce delle vittime

Nella riunione del 18 settembre 2023, la Commissione di esperti della CVS sugli abusi sessuali nella Chiesa ha istituito un gruppo di lavoro per definire la composizione, le competenze, gli obiettivi, le procedure, le modalità di funzionamento e la sede del centro nazionale. Il documento strategico sarà pronto nel novembre di quest’anno. Sarà presentato ai tre committenti dello studio (CVS, RKZ e KOVOS) per la messa in atto. Il progetto sarà realizzato in collaborazione con le associazioni di assistenza alle vittime CECAR, SAPEC e IG-M!kU (si vedano i nomi sotto).

3. Accesso agli archivi ecclesiastici in Svizzera

Per consentire ai ricercatori di continuare a studiare gli abusi nei prossimi anni, tutti i membri della CVS hanno firmato un impegno personale (in contraddizione, tra l’altro, con il diritto canonico vigente) per garantire che tutti gli archivi di loro competenza riguardanti gli abusi continuino a essere disponibili e che nessun documento vada distrutto.

4. Approfondimento psicologico

La CVS ha deciso di estendere a tutta la Svizzera un discernimento psicologico approfondito per i candidati ai seminari, ai noviziati e alla formazione come operatori pastorali laici. Tale misura esiste già in molte regioni, ma ora questo discernimento sarà standardizzato, professionalizzato e reso obbligatorio in tutta la Svizzera. La Conferenza dei Superiori dei Seminari della Svizzera è stata incaricata di attuare questa decisione in collaborazione con specialisti del settore esterni alla Chiesa.

5. Professionalizzazione dei fascicoli personali

La CVS intende professionalizzare rapidamente la gestione dei fascicoli personali assumendo esperti in risorse umane e protezione dei dati. L’obiettivo è garantire che i fascicoli di tutti gli operatori pastorali siano sempre completi e possano essere seguiti in caso di cambiamento di sede.

Tutte queste misure saranno in vigore al massimo entro fine 2024.

Un tribunale ecclesiastico penale e disciplinare per la Chiesa in Svizzera

La Conferenza dei vescovi svizzeri vuole creare un tribunale ecclesiastico penale e disciplinare per la Chiesa in Svizzera. Il diritto penale svizzero avrà ovviamente la precedenza e le autorità penali saranno chiamate a occuparsi di casi di abuso o altri reati commessi in ambito ecclesiastico. Il Tribunale Ecclesiastico si occuperà delle sanzioni da adottare contro i membri del clero in caso di violazione di una legge canonica.
Per istituire questo tribunale nazionale e dare ai ricercatori l’accesso agli archivi dei dicasteri della Sede Apostolica, i vescovi svizzeri stanno lavorando per organizzare un incontro con i responsabili vaticani nelle prossime settimane.

Processo sinodale

La Conferenza dei vescovi svizzeri recherà altri temi sollevati nello studio pilota al Sinodo mondiale della Chiesa cattolica a Roma, come un diverso approccio alla morale sessuale della Chiesa, un’integrazione più egualitaria delle donne nei processi decisionali e il problema della concentrazione del potere.

I vescovi svizzeri continuano quindi a impegnarsi per migliorare le strutture e rafforzare il più possibile la prevenzione, la giustizia e l’ascolto. Di fronte alla comprensibile indignazione, soprattutto delle vittime ma anche degli operatori pastorali, essi desiderano proseguire serenamente la loro missione pastorale, concentrandosi sull’essenziale del messaggio evangelico e non dimenticando le azioni concrete intraprese quotidianamente nelle rispettive diocesi. Di fronte agli abusi e alle sofferenze che provocano, i vescovi svizzeri non faranno mai abbastanza. È quindi una priorità assoluta per la CVS adeguare continuamente le procedure per garantire che sia resa giustizia alle vittime e che gli abusi non si verifichino più.

Contatto stampa: Julia Moreno / comunicazione@ivescovi.ch

CECAR: Commissione per l’Ascolto, la Riconciliazione, l’Arbitrato e la Riparazione (francofono)
SAPEC: Sostegno alle persone vittime di abusi (francofono)
IG-M!kU : Interessengemeinschaft für missbrauchsbetroffene Menschen im kirchlichen Umfeld (Associazione di persone abusate nel contesto ecclesiale) (germanofono)

Foto: ©Dirk Frischknecht