No allʼabolizione del servizio pubblico sovvenzionato dalle riscossioni

La Commissione nazionale Giustizia e Pace raccomanda di opporsi all’iniziativa “No Billag”. Una vittoria dell’iniziativa comporterebbe gravi conseguenze per la democrazia e le minoranze nel nostro Paese: l’informazione e la formazione dell’opinione pubblica verrebbero a dipendere sempre di più dal potenziale volume d’investimento di finanziatori influenti e la copertura mediatica si vedrebbe aggirata da interessi politici ed economici. La diversificazione e la qualità dei prodotti regionali nelle varie lingue ne sarebbero pregiudicate.

La Svizzera convive con la sua diversità culturale e linguistica. In vista della coesione sociale e d’un buon funzionamento della democrazia, è essenziale ritrovare tale diversità in ciò che offre il servizio pubblico. L’iniziativa “No Billag” si prefigge invece di ancorare le trasmissioni radio e tv ed i nuovi media all’economia di mercato: chi vuol vedere, ascoltare e consumare deve offrirsi un abbonamento per prestazioni fornite. Eppure sappiamo che le situazioni di vita ed i settori della società non sono sempre compatibili con la legge della domanda e dell’offerta. Sopprimendo le riscossioni radio tv, le prestazioni non si equivarrebbero più nelle varie regioni linguistiche della Svizzera. Ne risentirebbe la coesione nazionale.

Il servizio pubblico sovvenzionato dalle riscossioni sʼè mantenuto nel passato oltre le frontiere linguistiche e culturali. Un finanziamento diagonale era benvisto per garantire un’offerta molteplice e una diversificazione delle opinioni sia nelle regioni linguistiche più piccole sia in seno alle minoranze. L’abolizione delle riscossioni sul canone causerebbe una concentrazione analoga a quella, influente e crescente, che si osserva nella stampa scritta. Ne risentirebbero la democrazia ed il giornalismo di qualità.

Dal profilo dellʼetica sociale, che si prefigge di proteggere le minoranze ed il bene comune, quest’iniziativa impedisce la gestazione equilibrata dell’informazione e dell’opinione. In una democrazia degna di questo nome ogni cittadina, ogni cittadino, e soprattutto le minoranze, necessitano d’un accesso equo ad un’informazione equilibrata, a prescindere dalla loro posizione sociale, economica e politica. 

22 gennaio 2018

Per ulteriori informazioni:

Wolfgang Bürgstein, Segretario generale di Giustizia e Pace
+41 78 824 44 18

Giustizia e Pace è una commissione consultativa della Conferenza dei vescovi svizzeri, che tratta di questioni d’etica sociale in ambito politico, sociale, ecologico ed economico.

No Billag